giacomo ortenzi

Tesi di Laurea Prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni, Università di Roma “La Sapienza”
Relatore: Prof. Marcello Pazzaglini
Correlatore: Prof. Loris Rossi

CP(p)O_ Centro di preparazione Olimpica per la Vela

website

 


CP(p)O_Centro di preparazione Olimpica per la Vela
“In other design fields, however, design space is conceived as an environment of force and motion rather than as a neutral vacuum. In naval design, for example, the abstract space of design is imbued with the properties of flow, turbulence, viscosity, and drag so that the form of a hull can be conceived in motion through water.”

Animate Form Greg Lynn Princeton Architectural Press, 1999.

Partendo da questa affermazione di G.Lynn ho analizzato le forze che compongono l’ambiente marino; il risultato della loro azione sulla superficie dell’acqua è quello di generare delle increspature. Partendo da questo concetto e mediante la sua scomposizione diagrammatica, ho ricreato l’effetto dell’acqua (sotto l’influenza di vento e corrente) sulla copertura dell’edificio trasformandola e trattandola come una membrana osmotica, movimento di fluida tettonicità che racchiude l’edifico in un diaframma marino.

Per fare ciò, il diaframma è diventato sia camera d’aria, sia caleidoscopio di luce sia identificatore spaziale assumendo anche una chiara funzione bioclimatica: d’inverno come strato d’aria isolante e d’estate come superficie ventilata per l’aereazione naturale e forzata degli ambienti interni; al di sotto vi sono un mondo e uno spazio che guardano all’ambito nautico e velico organizzando e assolvendo quelle funzioni peculiari a un centro di questo tipo.

 

Leggi l’Articolo sul recupero delle imbarcazioni dismesse.

Costruisci la tua Copertura!
Stampa le immagini qui sotto, ritaglia le varie parti, piega i lembi bianchi e incollali!

carmela iannibelli

Tesi di Laurea Prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni, Università di Roma “La Sapienza”
Relatore: Prof. Marcello Pazzaglini
Correlatore: Prof. Loris Rossi

Centro per il tempo libero sul Tevere

Roma: 2008

Il progetto vuole essere un percorso raccontato che dalla quota della città porta a quella del fiume per far vivere quasi  naturalmente  le sue sponde.  Tramite dei percorsi verdi, pavimentati ed edificati si esplorano il paesaggio  e le attività: museo del Tevere, bar – ristoro, internet-point /emeroteca, pista ciclabile,  spazi  per lo sport, la sosta ed il tempo libero.  Riportando  il  fiume  alla   sua  città.

Il concept è stato da subito quello di legare tra di loro i vari aspetti morfologici e funzionali del contesto urbano.  In un contesto in piena evoluzione e cambiamento di edifici industriali che ritrovano una nuova vita e in una domanda e richiesta basata su università e studenti, è nata l’idea del centro per il tempo libero. Un luogo dove il contatto con la natura e il paesaggio futuristico creano un atmosfera di relax.

Il risultato finale è dato dal lavoro di forze e tensioni direzionali che concorrono alla trasformazione formale convertendo le tracce del sistema urbano in direttrici e divenendo un sistema di flussi funzionali che si intersecano tra di loro creando dei pieni e dei vuoti.

 

 

 

 

alessia guerrieri

Tesi di Laurea Prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni, Università di Roma “La Sapienza”
Relatore: Prof. Marcello Pazzaglini
Correlatore: Prof. Loris Rossi, Arch. Marialuigia Micalella

Monte Mario Green Lab

site

The project area is located in Rome, inside an urban void near Basilica of St Peter, between the “Monte Mario hill” natural area and the consolidated city, built in the 60s. The site was characterized by the presence of brick kilns, from which building materials for the construction site of Basilica of Saint Peter came out.

Nowadays the above mentioned area embraces just one brick kiln left, which is almost in the middle of the site, a very important infrastructural node linking subway and railway and the reserve of “Monte Mario”, that at the moment has not a real connection with the surrounding area because of the lack of a real entrance to the natural area, although it’s an amazing panoramic viewpoint  of the St. Peter’s dome.

concept

The project aim is the enhancement of features of the area: the natural element, coming from the natural hill, and the technical one, coming from the history of the old kilns.

So, the concept is the result of the overlapping of two paths:

1. the green path, that comes down from the hill pushing against the city, until it finds the border of the district, which coincides with the limit of the area.

2. the path of knowledge, that starts from the valley around the brick kiln, historical place of technique, and goes on the hill, digging its side with a path that tells the history of the place, until it arrives on the top of the hill to see St. Peter’s Dome.

main theme

The central thread that keeps together these two paths, is the RESEARCH.

The project consists in a big public space of research: a research center with green labs, a library and an auditorium, located on the border of the area plus the entry pavilions of the park, located upon the hill.

In the middle, a big square around the focus point  of the brick kiln, in which the natural feature of the area becomes a serial of green stripes from which children can learn something about botanic and the kiln becomes the start point for the path of knowledge, up to the hill.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

gaia rauco

Tesi di Laurea Prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni, Università di Roma “La Sapienza”
Relatore: Prof. Marcello Pazzaglini
Correlatore: Prof. Loris Rossi

Parco lineare lungo le Mura Aureliane, Roma.

Roma è l’unica capitale europea a conservare, sostanzialmente integro, il circuito delle mura antiche: sistema difensivo, margine, confine tra costruito e territorio, le mura hanno da sempre riassunto il carattere, la tradizione culturale, la storia della città.

La cinta muraria costituisce uno degli ambiti di programmazione strategica proposti dal nuovo Prg. Si tratta di una proposta di grande rilievo, poiché per la prima volta alle Mura di Roma non solo viene riconosciuto lo statuto di manufatto eminente, da sottoporre a specifiche misure di manutenzione e restauro, ma anche di struttura urbana primaria ed in particolare di elemento capace di svolgere un ruolo rilevante nel consolidamento e nella valorizzazione della forma urbana.

Cinque sono state le questioni principali che nello studio progettuale, promosso nel quadro del nuovo Prg, prima, e delle attività dell’Ufficio per la città storica, poi, si sono dovute affrontare:

1. il riconoscimento della cinta muraria come grande segno della struttura del territorio e quindi del suo ruolo nella riqualificazione della città storica;

2. l’esigenza di un riconoscimento sostanzialmente nuovo di questo manufatto diventato residuale, mal usato dalla Roma moderna che ne ha scavalcato i confini facendone spesso il luogo di depositi,  di aree degradate ed intercluse;

3. la risignificazione di un manufatto fortemente irregolare, stranamente conservato, che separa il centro storico vero e proprio dalla metropoli esterna e che deve anche essere riconfigurato nelle sue appartenenze ai diversi paesaggi del territorio storico romano (il paesaggio dell’archeologia, il paesaggio delle infrastrutture, il paesaggio delle ville);

4. l’identificazione delle matrici formative interne delle diverse parti urbane e dei diversi segmenti componenti e delle relative modalità strategiche;

5. le modalità complesse e processuali in cui il progetto urbano, da un lato, e quello di architettura dall’altro possono concorrere alla piena valorizzazione dell’ambito nel suo complesso e, quindi, le questioni propriamente propriamente inerenti ai livelli di progettazione più pertinenti.

 

Il tratto pressocchè rettilineo della cinta muraria, situato tra  l’Anfiteatro Castrense e Porta Metronia, è dominato urbanisticamente da un lato dal grande invaso delle due piazze di San Giovanni e del Laterano e dall’altro dal vasto incrocio di via Carlo Felice con via Appia Nuova, attraverante la nuova Porta S. Giovanni accanto alla più antica Porta Asinaria.

Visualmente sono rilevanti la Basilica di Santa Croce in Gelusalemme ed il suo complesso conventuale come pure la facciata di San Giovanni ed il sistema dei Palazzi Laterani, che mettono in rapporto questo tratto delle mura direttamente con due dei nodi del sistema sistino.

Per il resto questo tratto richiede una gestione separata dei due segmenti che lo compongono.Nel primo, da Santa Croce a San Giovanni, l’esigenza degli spazi pubblici all’interno, propone il problema della riforma di quelli esterni interessati particolarmente dal mercato di via Sannio, dalla nuova stazione della metropolitana presso San Giovanni e dall’arrivo dell’attuale tangenziale sopraelevata.

Nel secondo tratto, da via Sannio fino a Porta Metronia, non percorribile all’interno, sono invece da effettuare interventi di riconfigurazione all’esterno, garantendo il percorso del Parco lineare integrato, mediante riforme e ridimensionamenti delle funzioni a prevalente carattere sportivo che attualmente occupano l’invaso della cinta muraria.

Gli obiettivi del progetto sono:

1. la fruizione delle Mura in maniera non convenzionale attraverso percorsi, passerelle e punti di osservazione significativi e non usuali;

2. la creazione di zone espositive e didattiche per una migliore comprensione dell’emergenza archeologica;

3. la creazione di una fascia verde attrezzata che ricuce la varie aree verdi presenti nella zona e rappresenta una porzione del parco delle Mura Aureliane;

4. la ridefinizione e il ridisegno delle attività ormai storicamente presenti nell’area ovvero il mercato di via Sannio,  la Società Sportiva Romulea e  il circolo sportivo Asd Tennis Roma.